«Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente. Per cambiare qualcosa, costruisci un modello nuovo che renda la realtà obsoleta».
Ispirandosi a questa frase del grande architetto e pensatore americano Buckminster Fuller , è nato in Gran Bretagna e in Irlanda il movimento delle Transition Towns.
Questo movimento conta attualmente 13 gruppi in altrettante città e villaggi. L’idea guida è di condurre le città ad una transizione verso la sostenibilità , facendo progressivamente a meno dei combustibili fossili.
Il sito di Transition Towns è organizzato in modo Wiki, in modo che nuove città possano aggiungersi e tutti i cittadini possano contribuire
La prima di queste Transition Towns è Totnes , nel Devon, dove sono stati già avviati 7 gruppi di lavoro 5 sono in formazione.Vediamone alcuni:
- Energia: sono stati effettuati incontri per presentare l’energia solare ed eolica e iniziative per il risparmio energetico. L’obiettivo è una “low energy society“.
- Salute. Riduzione degli imput energetici, possibili coltivazione locale dipiante medicinali.
- Alimentazione. Cibo biologico, produzione locale, conservazione dei semi.
- Economia. E’ stata proposta l’introduzione di una valuta locale, la sterlina di Stotnes. Questo ovviamente, non ha alcun significato secessionista, ma serve a valorizzare l’economia locale, perchè tale moneta può essere spesa solo a Totnes e nel circondario. (In Italia è sta già realizzata un’impresa simile con l’ Eco-Aspromonte ).
- Governo locale. Il gruppo si interessa di tutte quelle iniziative che necessitano la collaborazione dell’ente locale, come ad esempio l’estensione delle zone pedonali e il potenziamento delle piste ciclabili
Si tratta di un’iniziativa molto interessante. Vedremo quale sarà la prima Transition Town al di qua della Manica.
fonte: Eco alfabeta
articolo: le tranition towns: città del dopo picco