Desta molta perplessità e preoccupazione il fatto che una (per ora) piccola ditta di biotech americano, la Ventria, abbia usato dei neonati peruviani come cavie del suo riso geneticamente modificato con geni umani per combattere la diarrea. Il fatto è riportato ieri da Repubblica.
Secondo il quotidiano messicano La Jornada, i test, assolutamente vietati negli USA, sono stati condotti su 140 neonati peruviani ricoverati in due strutture pediatriche a causa di una diarrea acuta. Usare essere umani dei paesi poveri come cavie è un vero e proprio atto di biopirateria colonialista, che andrebbe severamente punito dai tribunali; qui si sta sfiorando il crimine contro l’umanità .
Sempre secondo il quotidiano messicano, i bambini trattati con un siero di reidratazione a base di glucosio (gruppo di controllo) sono guariti in media 5,2 giorni, mentre quelli trattati con siero a base di riso OGM sono guariti in media 3,7 giorni. Non conoscendo le deviazioni standard di queste medie, non è possibile dire se queste (peraltro piccole) differenze siano o meno significative.
Secondo il pediatra americano Jim Diamond il test è stato svolto in modo scientificamente scorretto, dal momento che è stato usato il glucosio come gruppo di controllo, mentre esiste una abbondante letteratura medica che mostra che la cura migliore per la diarrea è un siero a base di riso (non OGM). L’azienda biotech avrebbe cioè deliberatamente usato come gruppo di controllo un trattamento meno efficace per fare risultare una migliore efficacia al suo prodotto!
Nonostante la dubbia validità scientifica dei risultati ed i metodi pirateschi con cui sono stati ottenuti, sembra che il Dipartimento USA dell’Agricoltura abbia dato un parziale via libera al progetto di coltivare questo riso “umano”.
Peccato che negli USA nessuno lo voglia. Secondo la ONG canadese ETC , La Ventria ha tentato di coltivare il riso in California (dove ha la sua sede), ma è stata costretta a sloggiare nel Missouri, da dove è stata di nuovo cacciata per migrare nel North Carolina. Lì sembra che non abbia avuto miglior fortuna, visto che ora, secondo Repubblica, la coltivazione OGM dovrebbe avvenire su 1600 ha del Kansas. “Vogliamo che se ne vadano” ha affermato Bob Papanos dell’associazione dei produttori di riso USA “questa piccola azienda ci sta causando grandi problemi” (fonte livescience ).
Se anche il Kansas li manderà via, i dirigenti della Ventria hanno probabilmente già in tasca la soluzione: si chiama Perù…
fonte: Eco alfabeta
articolo: Neonati peruviani cavie del biotech