Telecom Italia, H3G, Tiscali, Ericsson, FederUtility, Rai Way, Poste Italiane, Associazione AIIP, Brennercom, AEMCom, Teleunit e Infracom sono – secondo il blog WiMax Italia – le 12 entità interessate alle licenze WiMax previste dal regolamento AGCOM. Ma in queste ore emerge il dato che gli italiani altrettanto interessati alle frequenze radio previste per il WiMax sono molti di più: 90.000, e crescono al ritmo di circa 500 nuove firme all’ora, da una settimana.
I firmatari della petizione, di cui PI Telefonia ebbe occasione di parlare lo scorso febbraio, chiedono che il nostro paese si allinei alle risultanze scientifiche, ai pareri degli esperti di ISOC Italia, alle indicazioni della Commissione Europea, garantendo un terzo di frequenze per un uso aperto (open spectrum) ovvero il metodo più flessibile tra i modelli di gestione conosciuti.
In rete è partito il tam-tam, i blog che invitano a firmare la petizione si moltiplicano di ora in ora e ogni blog in più a parlarne è un contributo sostanziale alla riuscita di un imponente esempio di impegno civile: i net-citizen sembrano sempre di più voler relegare i politici al ruolo di meri esecutori della volontà popolare – questo è Governance – ruolo limitativo per chi fino ad oggi è stato invece abituato ad agire attivamente sull’opinione pubblica attraverso i media mainstream (Government). In questi giorni abbiamo rivolto alcune domande ai protagonisti della vicenda, iniziando proprio da Andrea Rodriguez.
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