vista dall’estero l’Italia di Berlusconi non ha lo stesso fascino patinato che gli conferiscono i suoi media, nè il fascino della Carfagna… bensì assume i connotati di un paese retto da mafiosetti che ritornano(?) a lucrare sulla nostra salute
Duilio Poggiolini ha fatto contrarre a migliaia di italiani l’epatite C guadagnando fortune scandalose, tanto da dover nascondere i lingotti d’oro sotto il divano
fino ad oggi il prezzo dei farmaci è stato fissato in base alla loro utilità da una agenzia indipendente (l’AIFA)
ma da ora il prezzo sarà fissato dagli incorruttibili (vedi Poggiolini) ministeri della Sanità e del Welfare
ah dimenticavo, il ministro del welfare è Maurizio Sacconi, sua moglie invece è Enrica Giorgetti, direttrice generale di Farmindustria
quindi il marito stabilirà i prezzi cui si potranno vendere i prodotti della moglie
la vicenda, di cui in Italia non si parla molto, negli USA la descrivono così:
“Quindici anni fa al culmine di ‘Mani Pulite’, la polizia irruppe nell’abitazione di Duilio Poggiolini, il capo del comitato nazionale per la registrazione dei farmaci e trovò lingotti d’oro nascosti sotto il suo pavimento. Per molti italiani l’immagine di quei lingotti lucenti è ancora vivida, a simboleggiare in modo permanente i tempi in cui i funzionari del governo, compreso il Ministro della Sanità , prendevano mazzette dalle industrie farmaceutiche per approvare farmaci e stabilirne i prezzi.
… oggi risulta preoccupante la scelta del governo Berlusconi di rimuovere Nello Martini, farmacista senza legami politici, dalla gestione dell’AIFA, l’agenzia autonoma creata nel 2004 per approvare i farmaci e monitorarne l’impiego. Martini è riuscito con successo a limitare l’incremento della spesa farmaceutica al 13% dell’intero budget della spesa sanitaria, ma così facendo ha scatenato le ire dell’industria…
Martini è stato rimpiazzato a metà luglio dal microbiologo Guido Rasi, membro dell’amministrazione dell’AIFA e descritto dalla stampa italiana come vicino ad Alleanza Nazionale… In modo ancor più preoccupante il governo, insediatosi a maggio, dichiara di voler ridurre i poteri dell’AIFA separando la determinazione del prezzo dei farmaci dalla valutazione tecnica sulla loro efficacia, restituendo il potere decisionale sui prezzi al Ministero della Sanità e del Welfare.
In un momento in cui tutte le Nazioni faticano per riuscire a pagare, con budget ridotti, i prezzi sempre più alti dei farmaci di nuova generazione, questa scelta ha poco senso. Se l’Italia vuole effettuare un’efficace politica sui costi sanitari allora l’agenzia indipendente deve essere in grado di integrare tutte le informazioni tecniche con quelle economiche. Per di più le connessioni tra i Ministeri della Sanità e del Welfare con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie del ministro Maurizio Sacconi è direttrice generale di Farmindustria, l’associazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche.
Infatti il Governo Berlusconi ha già manifestato l’inquietante tendenza di permettere a interessi industriali di estendere la loro influenza su agenzie dello Stato.. Il governo dovrebbe pensare due volte se è davvero il caso di riaprire la porta che è stata sbarrata dopo il caso Poggiolini.â€
l’articolo è stato pubblicato non su Panorama ma su Nature (il 7 agosto 2008)
fonte: Clean hands, please
tradotto dal sito italiadallestero