Che i vari provider italiani e nel mondo applicassero dei filtri per impedire o limitare l’utilizzo del P2P lo sapevo da tempo.
Adesso però posso finalmente citare uno studio organico e professionale in cui viene chiarito il punto della situazione in Italia:
il quadro che ne emerge non è affatto dei migliori, infatti oltre alla consueta scarsa trasparenza e mancanza di rispetto per gli utenti d parte di grandi multinazionali e provider, si affianca una carenza normativa (il che è la norma in Italia) che non tutela gli utenti e non specifica chiaramente quali sono i dettagli tecnici che un fornitore di ADSL è tenuto a comunicare.
Tele2 e Wind filtrano il traffico (Michele, te lo avevo detto)
Libero filtra il traffico, per Fastweb alcuni utenti dicono di si altri di no, per Telecom ufficialmente non avviene (ma devo dire che chi sottoscrive un ADSL con Telecom tipicamente non è proprio uno che capisce molto di internet…)
Nel variegato panorama dei provider (perché di provider ce ne sono molti, non solo quelli di cui vediamo la pubblicità in televisione) solo due operatori hanno chiaramente espresso la loro posizione (e quindi cosa si deve aspettare un loro cliente):
- NGI commercializza un’offerta ADSL in cui il P2P è filtrato, ma tale ADSL costa molto di meno ed è appositamente rivolta a quei clienti che vogliono navigare velocemente, non scaricare film o quant’altro, esigenze per le quali NGI fornisce altre offerte tutte molto professionali
- SiPortal dichiara di tutelare (e quindi non filtrare) il traffico P2P degli utenti
in attesa che l’AGCOM riesca a far approvare un regolamento che obblighi gli ISP a rendere esplicito al cliente che servizio effettivamente gli vendono, potete leggere il resoconto della situazione su Punto Informatico